Perché, chi e cosa: Voci Tra i Confini è stato un vagabondaggio in 4 luoghi di confine del Friuli Venezia Giulia e delle storie raccolte sul percorso.
Scopri in questo episodio cosa ti puoi aspettare, la storia dei prossimi episodi e altro ancora dalla responsabile del progetto Giulia Paron.

Trascrizione:

Voci tra i confini è un progetto di ricerca etnografica che per Cas’Aupa è stato una piacevole inaspettata scoperta.

Abbiamo cominciato questo viaggio trascinati dalla curiosità: ci piace molto ascoltare e pensiamo di dovere molto a chi ha vissuto i cambiamenti storici della nostra regione. Avevamo una gran voglia di scoprire e nascoste ma anche volti nuovi, e per questo motivo sono stati coinvolti 12 ragazzi e ragazze che con passione hanno vissuto questo progetto insieme a noi attraversando il Friul Venezia Giulia, raccogliendo racconti che solitamente rimangono tra le mura di casa o sospesi nel tempo tra le vie dei paesi o sulle cime delle montagne.

Nel progetto vi era l’invito al vagabondaggio in modo da provare a rileggere anche il già conosciuto, e non solo il mai visto, di quattro territori della Regione: la Carnia, le Valli del Natisone, Farra d’Isonzo e Gemona Del Friuli.
Abbiamo quindi creato le condizioni per compiere delle esperienze fisiche, vivere i luoghi da vicino entrando in contatto con le persone attraverso uno sguardo diverso basato sull’ascolto e sulla disponibilità a cogliere l’inaspettato tra le pieghe di questo lavoro.

Abbiamo parlato tanto del concetto di confine sentito molto vicino nelle varie località , soprattutto dal punto di vista geografico e politico. Per questo motivo, anzi per scelta, abbiamo provato a ribaltare questa narrazione, raccontando dei “Confini altri”, favorevoli alle relazioni e secondi di insegna che forse ognuno di voi ascoltatori ed ascoltatrici sentirà come affini.

Ogni racconto proposto proveniente dai quattro luoghi rappresenta una storia a te di un confine quasi magico e poco indagato, che intende dimostrare quanto la parola stessa abbia dei margini labili, a seconda di come viene esperita ed interpretata.

A Farra d’Isonzo ascolterete le storie di un paese, lontano dalle grandi città, legato ai luoghi della tradizione in cui il confine rappresenta apertura, dialogo e superamento di eventi storici traumatici grazie soprattutto alla lingua.

Nelle Valli del Natisone attraverserete un paesaggio in continuo cambiamento, ormai privo di muri divisori, non più soffocante e stringente come una volta e che vi condurrà sulla cima del Monte Matajur.

A Gemona vi sarà raccontato dell’evento traumatico del terremoto del 1976, in cui la scossa ha diviso ma anche aggregato, delineando un confine temporale tra un prima e un dopo, generazionale e architettonico.

Infine in Carnia vi troverete seduti attorno al fogolar ad ascoltare i racconti delle persone che abitano tra Tolmezzo e Pesariis. La casa diviene in queste storie il confine più intimo durante tutto il percorso.

Scoprirete quindi spazi intesi come luoghi che non parlano da soli, ma grazie al filtro della percezione e alla cultura di chi li legge. Tra le narrazioni non sono decretate verità ma sfumature del vivere quotidiano e speriamo possono essere colte con la giusta sensibilità e rispetto verso coloro che sono cresciuti e cresciute in questi luoghi e con fiducia hanno messo a disposizione le loro storie, buon ascolto a tutti e tutte.

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